mercoledì 30 aprile 2014

Striscia 155

Oggi non mi vergogno di essere italiano, mi vergogno come essere umano :-(
SIAMO TUTTI FEDERICO ALDROVANDI

giovedì 17 aprile 2014

Ken Parker. BESTEMMIARE in chiesa si può?


Un mio amico dice sempre che bisogna parlare solo delle cose belle, questo è il segreto.
Ma infatti qui si vuol parlare di un bel fumetto.
Più precisamente si vuol parlare dell'edizione di questo bel fumetto.
Certamente non si farà in alcun modo una recensione sulla storia, è e sarà pieno di illuminati che si sperticheranno a lodare e recensire una storia che ormai è un classico del fumetto italiano.
E' già pieno di poveri individui che postano le foto del loro nuovo acquisto. E' pieno il web di gente che deve farsi vedere con la propria copia della nuova edizione di Ken Parker, come se la foto sancisse, con la prova dell'acquisto, che si fa parte di una cerchia di illuminati che ci capiscono di fumetto e che con l'acquisto decretano l'approvazione dell'edizione "definitiva".
Felice sia chi recensirà per l'ennesima volta una storia della quale ormai si è scritto di tutto. Non c'è nessun divieto che impedisca di recensire il Milione di Marco Polo oppure la Divina Commedia di Dante. Daltronde la grandiosità odierna di tantissime cose è legata all'ignoranza del passato di chi le incensa.
Qui non si vuole esprimere il parere assoluto.
Qui non c'è nessuno che, purtroppo non è né fra gli eletti né tra gli illuminati.
Qui c'è solo una persona che vuole esprimere il suo, esclusivo, punto di vista sulla nuova edizione di Ken Parker.
Qui c'è solo uno che vuole avere un momento di sfogo con quelle 9/12 persone che giornalmente leggono il suo Blog. Sfogo di necessità umana che potrà interessare ed incontrare la lettura di, forse 3 o 4 presone.
Un semplice messaggio nella bottiglia lanciata nell'oceano del web.
Da prima di Lucca 2013 di parlava del nuovo avvento di Cristo, che nella futura primavera del 2014 si sarebbe reincarnato nell'edizione "finalmente definitiva", " finalmente assoluta", " finalmente divina", del caro vecchio Lungo Fucile.
Anche chi aveva letto e riletto, comprato e ricomprato, Ken Parker nelle precedenti e bruttolose edizioni aveva appizzato l'orecchio.
L'attesa nei mesi è cresciuta.
E' stata un'attesa da sala parto.
Purtroppo come avviene in qualsiasi ambito, c'è fisiologgicamente qualcuno a cui questa attesa alla fine a portato una profonda delusione.
Spero sia chiaro il concetto di fisiologico.
Per me il bambino è nato morto.
Qui non c'è nessuno a cui deve esser spiegato il perché o il percome il miracolo è avvenuto. Non si possono spiegare i colori ad una persona che non ha mai visto (la luce).
La sostanza e morale della favola è che questa edizione di Ken Parker a me NON PIACE e lo voglio semplicemente poter dire.
Felice per voi che "finalmente" la verità si è rivelata.
Felice per chi tra di voi crede ed è certo di aver fatto il proprio dovere curando ogni minimo dettaglio.
Io purtroppo sono profondamente deluso della stampa e della carta utilizzata. La carta riflette la luce, è fastidiosa alla lettura e la stampa in alcuni punti mi crea l'impressione che sia leggermente sgranata.
Ho provato a sipegarmi la sensazione, alla fine l'ipotesi che mi sono costruito ( e non da completo profano in materia) è che la stampa risulta così perché essendosi perse le tracce degli originali, nonché degli impianti originali, siano state fatte delle scansioni delle pagine, ad alta risoluzione, dagli albetti originali. Quindi  rilavorate un po' al computer. Mi azzarderei anche a dire che forse, ma qui non ne sono molto convinto, la scansione è stata fatta a scale di grigio e dopo non sia stata fatta la conversione in Bitmap dopo la lavorazione di restauro. Più probabilmente invece la scansione dagli albi originali è stata poi riprodotta in un formato un po' più grande che ha dato origine a questo lieve sentore di sgranamento dell'immagine.
Terza ipotesi che incontrerà la maggior parte dei favori del lettore è che ho bisogno di occhiali.
Ultima cosa, sempre a gusto personale è quell'orrida pecetta che ricorre in tutti i volumi della Mondadori Comics. Parlo della pecetta colorata dove viene indicato: logo, codice a barre e titolo. Potete spiegarmi perché è stata apposta sul disegno? C'è un motvo logico? Ma perché su tutti i titoli di Mondadori Comics questa pecetta ( perché di pecetta si tratta ) va su e giù lungo la costa dei volumi? Tremo all'idea che su ogni numero della collana di Ken Parker la pecetta sulla costoletta si troverà ad ogni numero in una zona diversa. La cosa, se vera sarà, renderà l'edizione "definitiva" ancora più deludente, creando nell'esposizione in libreria un effetto visivamente mediocre. Spero quantomeno mantenga la stessa posizione come su Kriminal o Alan Ford.
Questi miei disappunti non sono, come magari qualcuno potrebbe pensare, la voglia di spaccare il pelo in quattro. Questi miei disappunti sono a mio modo di vedere legittimi dato che eravamo tutti in trepidante attesa di quella che doveva essere la collezione del decennio, la consacrazione in termini di cartotecnica ad una bellissima serie che ha dato tanto al fumetto italiano distinguendosi nel marasma generale delle proposte da edicola. Un titolo che con la sua forza e bellezza è sopravvissuto quando la polvere di quegli anni si è finalmente posata a terra.
Quindi a conclusione, è estremamente probabile che non proseguirò nell'aquisto della serie. Tanto, per quanto si possa sbandierare il vessillo al vento della presunta edizione definitiva, la verità è che entro pochi anni Ken Parker tornerà ancora con una nuova edizione e poi ancora una e via così.
L'età è dalla mia parte, l'epopea di Lungo Fucile è già parte della mia biblioteca spirituale, oggi sono solo in attesa dell'edizione che per la mia modestissima persona, sarà l'edizione per me definitiva.
Buona lettura e siate felici.
Carmelo Caldrone